sabato 26 marzo 2016

Pensieri di un Riccio N°5

Un gatto*, un po' selvatico (non si fa accarezzare anche se praticamente è nato a casa mia), un po' domestico (viene a miagolare per il cibo davanti alla porta), si posiziona sopra il cumulo di legna situato sotto alla tettoia per la macchina nel giardino. Guarda in alto, e aspetta. Non fa nulla... anche per ore. Mi sono chiesto più volte cosa stesse aspettando e a darmi la soluzione è stata mia madre. Vi stupirà per la semplicità (o almeno così è stato per me**): lucertole, mia madre lo ha visto prenderne una in quel modo d'estate e da allora periodicamente e quasi stoicamente, sta lì e aspetta la sua prossima preda/compagna di giochi.
Mi piace in modo particolare la sua instancabile capacità di aspettare anche in periodi dove di lucertole non se ne vede neanche l'ombra. Preferisco immaginare che non sia dovuta al suo limite intellettivo (in quanto non risulta propriamente tra i felini più intelligenti della sua specie), ma piuttosto alla sua testardaggine e coerenza nell'aspettare fino alla fine, come una persona che facendo lo sciopero della fame, non si arrende fino a che non ottiene il suo risultato (l'agognata lucertola nel nostro caso) o sviene per il digiuno (niente lucertola e viene a miagolare sotto la porta).








*Lo so, ricorrono spesso nei miei pensieri, sarò un po' gattaro(?)
**Ma forse perché sono io che tendo a immaginarmi tutte le possibile situazioni più strane

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