sabato 26 marzo 2016

Strani Incontri all'Aeroporto

Aeroporto. Partenza per Bergamo. Durante la fila per il check in, girandomi vedo di sfuggita un signore abbastanza robusto che mi sta fissando. Osservo meglio ed è vero, ma solo in parte: un occhio è rivolto verso di me, mentre il secondo va da tutt'altra parte. Ma il punto non è questa sua malformazione alla vista.
Salgo sull'aereo, avanzo nel corridoio e mentre sto cercando la mia fila lo vedo di nuovo... Mi viene subito il sospetto che possa essere il mio futuro coinquilino di volo; ed è così.
Mi siedo, fin qui tutto normale, se non fosse che occupa più spazio del suo posto e quindi mi è più vicino del dovuto, ma il bello viene quando gli consegnano il dépliant col cibo, le bibite e tutte le altre cose che stranamente in cielo costano il triplo che in terra (sarà forse per il breve soggiorno con vista su nuvole o roba indefinita, oppure per far pagare a tutti i passeggeri gli applausi imbarazzanti a fine volo).
Ed ecco che arriva la cosa che mi ha fatto davvero ridere: si mette a canticchiare sfogliando e osservando le pseudo-foto di cibi che una volta arrivati, dall'aspetto ti rendi conto che non faccia differenza cosa tu abbia ordinato (cosa che nel frattempo ti sei dimenticato tra l'altro).
Oltre a canticchiare tutto contento si mette a parlare da solo e giusto il tempo di alzarci in volo ed è già addormentato con la bocca aperta. Inizio ad amarlo.
Mi rammarico abbia dormito tutto il viaggio perché una volta concluso il già citato applauso di rito ha riso di buon gusto da solo, non so cosa mi avrebbe potuto riservare se fosse stato sveglio.

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